
Cattiva digestione: le nuove linee guida per combatterla
Una recente ricerca ha dimostrato che ben il 7% degli italiani soffre di dispepsia funzionale, ovvero di cattiva digestione. Come migliorare questo disturbo così fastidioso?
Cattiva digestione: le linee guida per la diagnosi
Per orientare e giungere ad una diagnosi di dispepsia funzionale, la Società Britannica di Gastroenterologia ha pubblicato su Gup l’aggiornamento delle linee guida del 1996.
Ecco le linee guida:
- In assenza di sintomi gravi, si può diagnosticare la dispepsia funzionale quando il paziente riferisce dolore o bruciore, senso di sazietà precoce associato o meno a gonfiore per almeno 8 settimane.
- È molto importante saper costruire un buon rapporto medico paziente per essere sempre a conoscenza dell’evoluzione del quadro clinico
- In assenza di altri sintomi una gastroscopia sollecita va eseguita nei pazienti de età superiore a 55 anni con calo di peso e anche sopra il 40 anni se vive in area ad elevata incidenza di tumore gastrico o con familiarità per neoplasia esofagogastrica.
- In presenza di dubbio diagnostico, sintomi severi o che non rispondono alla terapia di primo livello è opportuno inviare il paziente ad uno specialista.
Anche se non ci sono evidenze particolari che rimandino ad un regime alimentare particolare, è sempre bene ricordare che una corretta alimentazione, associata ad un’adeguata attività fisica sono sempre validi rimedi contro ogni disturbo.