Medicina territoriale: il panorama italiano
L'analisi sull'entità della carenza attuale e futura dei Mmg nelle Regioni italiane delinea uno scenario inquietante. Attualmente mancano 3.100 medici di famiglia e la situazione è destinata a peggiorare . con ulteriore calo dei Mmg nei prossimi anni. Una 'desertificazione' che lascerà scoperte milioni di persone, aggravando i problemi per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale e soprattutto per la salute delle persone.
L’allarme sulla carenza dei Mmg oggi riguarda tutte le Regioni ed è frutto di un’inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Così oggi spesso diventa un’impresa poter scegliere un Mmg vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, in particolare di anziani e fragili.
Al fine di comprendere meglio il fenomeno, si sono analizzate le dinamiche e le criticità insite nelle norme che regolano l’inserimento dei Mmg nel Ssn e stimato l’entità della carenza attuale e futura di Mmg nelle Regioni italiane.
Dinamiche e criticità
Massimale di assisiti. Secondo quanto previsto dall’ACN, il numero massimo di assistiti di un Mmg è fissato a 1.500: in casi particolari può essere incrementato fino a 1.800, numero che talora viene ulteriormente superato attraverso deroghe Parallelamente, esistono motivazioni che determinano un numero inferiore di assistiti: autolimitazione delle scelte, Mmg con ulteriori incarichi (es. la continuità assistenziale) che ne limitano le scelte, Mmg che si trovano nel periodo iniziale di attività e/o che esercitano la professione in zone disagiate.
Questo sovraccarico di assistiti determina inevitabilmente una riduzione della disponibilità oraria e, soprattutto, della qualità dell’assistenza accendendo 'spie rosse' su tre elementi fondamentali: la reale disponibilità di Mmg in relazione alla densità abitativa, la distribuzione omogenea e capillare sul territorio e la possibilità per i cittadini di esercitare il diritto della libera scelta.
Ambiti territoriali carenti
I nuovi Mmg vengono inseriti nel Ssn previa identificazione da parte della Regione (o soggetto da questa individuato) delle cosiddette “zone carenti”, ovvero gli ambiti territoriali dove è necessario colmare il fabbisogno e garantire una diffusione capillare dei Mmg. Secondo l’ACN per ciascun ambito territoriale può essere iscritto un medico ogni 1.000 residenti o frazione di 1.000 superiore a 500 di età ≥14 anni (cd. rapporto ottimale)
Anzianità di laurea. Desta non poche preoccupazioni la distribuzione anagrafica dei Mmg: infat ti nel 2022 il 72,5% dei Mmg in attività aveva oltre 27 anni di anzianità di laurea.
Pensionamenti
Secondo i dati forniti dalla Fimmg, tra il 2023 e il 2026 sono 11.439 gli Mmg che hanno compiuto/compiranno 70 anni, raggiungendo così l’età massima per la pensione, deroghe a parte: 1.539 in Lombardia.
Stima delle carenze attuali e future
Per effettuare tali stime sono state utilizzate le rilevazioni della Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (Sisac) al 1 gennaio 2023, più recenti di quelle del Ministero della Salute.
Trend 2019-2022
I dati SISAC documentano una progressiva diminuzione dei Mmg in attività: nel 2022 erano 37.860, ovvero 4.149 in meno rispetto al 2019 (-11%) con notevoli variabilità regionali.
Numero di assistiti per Mmg. Secondo i dati Sisac al 1° gennaio 2023 37.860 Mmg avevano in carico oltre 51,2 milioni di assistiti. In termini assoluti, la media nazionale è di 1.353 assistiti per Mmg rispetto ai 1.307 del 2022.
Lo scenario reale è molto più critico di quanto lascino trasparire i numeri: infatti, con questo livello di saturazione dei Mmg si compromette il principio della libera scelta. Di conseguenza, è spesso impossibile trovare la disponibilità di un Mmg vicino a casa, non solo nelle cosiddette aree desertificate (zone a bassa densità abitativa, condizioni geografiche disagiate, rurali e periferiche) dove i bandi per gli ambiti territoriali carenti vanno spesso deserti, ma anche nelle grandi città metropolitane.
Stima della carenza di Mmg al 1° gennaio 2023
In conseguenza delle criticità sopra rilevate è possibile stimare solo il fabbisogno medio regionale di Mmg in relazione al numero di assistiti, in quanto la necessità di ciascun ambito territoriale carente viene identificato dalle Asl secondo variabili locali.
La Fondazione Gimbe stima al 1° gennaio 2023 una carenza di 3.114 Mmg, con situazioni più critiche nelle grandi Regioni del Nord: Lombardia (-1.237), Veneto (-609), Emilia Romagna (-418), Piemonte (-296), oltre che in Campania (-381).
Stima della carenza di Mmg al 2026
Nel 2026 il numero dei Mmg diminuirà di 135 unità rispetto al 2022, ma con nette differenze regionali. In particolare saranno tutte le Regioni del Sud (tranne il Molise) nel 2026 a scontare la maggior riduzione di Mmg: Campania (-384), Puglia (-175), Sicilia (-155), Calabria (-135), Abruzzo (-47), Basilicata (-35), Sardegna (-9,) oltre a Lazio (-231), Liguria (-36) e Friuli Venezia Giulia (-229).
La progressiva carenza di Mmg consegue sia ad errori nella pianificazione del ricambio generazionale, in particolare la mancata sincronia per bilanciare pensionamenti attesi e finanziamento delle borse di studio, sia a politiche sindacali non sempre lineari.
E le soluzioni attuate, quali l’innalzamento dell’età pensionabile a 72 anni, la possibilità per gli iscritti al Corso di Formazione in Medicina Generale di acquisire sino a 1.000 assistiti e le deroghe regionali all’aumento del massimale, servono solo a 'tamponare' le criticità, senza risolvere il problema alla radice. Occorre dunque mettere in campo al più presto una strategia multifattoriale: adeguata programmazione del fabbisogno, tempestiva pubblicazione da parte delle Regioni dei bandi per le borse di studio, adozione di modelli organizzativi che promuovano il lavoro in team.
Guardando ai numeri, infatti, oltre alle carenze già esistenti, le proiezioni indicano - in particolare per le Regioni del Sud - un ulteriore calo dei Mmg nei prossimi anni.
Dott.ssa A. Luongo - Dir. Sanitario GEMI Health&Care