Disturbi del sonno: perchè è importante inserirli nella raccolta anamnestica
I disturbi del sonno sono un'importante causa di compromissione della qualità della vita e, se si considera il loro potenziale impatto sulla sicurezza e l'incolumità umana, possono essere considerati uno dei più importanti fattori di rischio per incidenti stradali e sul lavoro.
Vale la pena sottolineare due aspetti, emersi da uno studio condotto nel 2019 e pubblicato su Scientific Reports da ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), dell'Università Bocconi e dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, che hanno raccolto le risposte di 3.120 persone a un questionario.
Il primo è l'aspetto dell'epidemiologia nazionale: quasi un terzo degli italiani non dorme a sufficienza e una persona su sette riporta una qualità del sonno non soddisfacente. Il secondo fattore da considerare è che nel nostro Paese i disturbi del sonno continuano ad aumentare e sono più frequenti tra gli anziani e le persone con un livello socioeconomico inferiore. L'argomento è ampio e variegato, ma senza entrare nello sfondo delle alterazioni patologiche, può essere utile richiamare l'attenzione su due situazioni molto frequenti nello studio del medico di base, che rischiano di essere sottovalutate: la menopausa e l'anziano.
Disturbi del sonno e menopausa
L'avvicinarsi della menopausa è un momento cruciale per il sonno: dopo le vampate di calore e la sudorazione, infatti, i disturbi del sonno, secondo un'indagine nazionale, occupano il terzo posto tra i “disagi” più comuni in questo delicato periodo della vita biologica femminile. I dati più recenti indicano che durante la peri menopausa, tra il 16 e il 47 per cento delle donne soffre di disturbi del sonno, e questo tasso sale al 35-60% in post menopausa.
Tuttavia, la consapevolezza da parte dei diretti interessati non è sempre completa: infatti, come per altri problemi, non è chiaro che una donna, nonostante il disagio che è costretta a vivere, chieda al terapista o al medico curante una soluzione mirata ed efficace.
Fluttuazioni ormonali anomale si verificano già in peri menopausa, mentre in post menopausa la carenza di estrogeni si rafforza: tali variazioni comportano un’alterazione dei principali bioritmi, sovvertendo la struttura del sonno, con un’alterazione della qualità in tutte le sue dimensioni – personale, affettiva (sessualità inclusa), familiare, socio-relazionale e lavorativa – e una maggiore propensione allo sviluppo di malattie, in particolare cardiovascolari, a seguito della perdita della circadianità che caratterizza l’andamento della pressione arteriosa.
Disturbi del sonno e anziani
Nell'anziano sono state osservate variazioni significative del sonno, sia di tipo quantitativo (durata) che qualitativo (effetto ristoratore, microstruttura, generalmente caratterizzata da maggiori fluttuazioni dal sonno profondo al sonno leggero).
Inoltre, già dai 40-50 anni, la quantità di secrezione di melatonina durante la notte diminuisce gradualmente e i livelli di melatonina raggiungono il picco durante la notte, il che influisce negativamente sui ritmi circadiani giornalieri di sonno e veglia. In altre parole, osserviamo negli anziani una maggiore frequenza di vari disturbi del sonno, in particolare difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti e/o precoci.
In sintesi, per i loro molteplici significati, i disturbi del sonno vanno sempre indagati nella raccolta anamnestica, soprattutto nelle situazioni in cui, per la loro alta frequenza, per così dire, si manifestano, sono inerenti a un periodo o contesto della vita, ma possono incidere negativamente su dinamiche fisiologiche e funzioni importanti, come la risposta immunitaria.