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Alimentazione e ciclo mestruale: come si influenzano a vicenda

Alimentazione e ciclo mestruale: come si influenzano a vicenda

I detti di saggezza popolare si sprecano; si può anche scomodare un antico filosofo che diceva “siamo ciò che mangiamo”. Il nostro organismo è composto da organi e tessuti che, per mantenersi in salute, necessitano di ricavare alcuni nutrienti da ciò che introduciamo nel corpo con l’alimentazione.

Proprio per questo i nutrizionisti insistono sull’importanza di una corretta alimentazione, che deve contenere 50% di glicidi, 30% di proteine e il 20% di lipidi.

Ma come cambia il ciclo mestruale in base all’alimentazione?

Vediamolo insieme.

Ciclo mestruale e alimentazione proteica

Questo è un caso molto comune: un’alimentazione ad alto contenuto proteico, con grandi quantità di frutta e verdura ma con un basso apporto di carboidrati.

È la classica dieta per perdere peso: il risultato si ottiene senza dubbio, ma con notevoli conseguenze collaterali.

Queste conseguenze sono ben spiegate dal portale Medicitalia.it:

Chi elimina i carboidrati ottiene sì un effetto di dimagrimento, ma allo stesso tempo crea una situazione che favorisce il risparmio energetico e l’insulinoresistenza. Quindi, si crede di dimagrire, ma al contrario si pongono le basi per rapidi aumenti di peso successivi, che sono ben descritti dal cosiddetto fenomeno dello yo-yo.

Lo stato di carenza nutrizionale, attraverso la riduzione della leptina, porta alla soppressione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio, con riduzione in modo particolare dell’ormone LH, che è il motore dell’ovulazione.

Questo comporta quindi una situazione di amenorrea con ipoestrogenismo, che nei casi più estremi arriva alla mancata risposta alla stimolazione con progestinico.

Un’alimentazione di questo tipo, seguita a lungo termine, porta alla perdita di massa ossea.

Ciclo mestruale ed alimentazione glicidica

Qui siamo nel caso opposto al precedente: un’alimentazione squilibrata, con eccessiva presenza di glicidi, spesso associato ad una scarsa attività fisica.

In questo contesto si verifica un aumento ponderale oltre che una condizione di insulinoresistenza.

L’amenorrea dell’obesa o dell’iperandrogenica è però una situazione che non comporta problematiche di perdita di massa ossea, diversamente da quanto visto sopra per l’amenorrea da dieta, in quanto i livelli di estrogeni sono tendenzialmente alti ed il clima ormonale iperandrogenico favorisce la conservazione della densità minerale ossea.

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